Fiorella Fornasiero

Fiorella è nata nel 1961 a Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova, ma dal 1966 vive a Piove di Sacco.
Diplomata in pianoforte e laureata in Mediazione Linguistica e Culturale, ha insegnato Musica nella Scuola
Secondaria di Primo Grado della sua città. Dal 2019 è Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Aldo
Moro” di Campagna Lupia.

Fiorella Fornasiero
Fiorella Fornasiero

Dal 2011 fa parte del Gruppo Artisti della Saccisica. Numerose sue poesie hanno ottenuto premi in concorsi nazionali ed internazionali e sono state pubblicate in antologie poetiche.
Tra queste, ricordiamo:

Fili dell’anima (1° segnalato, XXI edizione del Concorso Nazionale e Internazionale di Poesia “Giuseppe
Gioachino Belli”  di Roma, 2009; Menzione della Giuria, II^ edizione del Premio Letterario Nazionale di
Narrativa e Poesia “Fortunato Pasqualino” di Caltanissetta, 2010);

La chiami libertà (8° premio, III Concorso Letterario “ESSERE O SENTIRE – Ho sognato la libertà” di
Finale Emilia, Modena, 2010);

L’inizio del viaggio (Menzione d’Onore, VI^ edizione del Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa
“Roscigno Vecchia”, Salerno, 2010);

Per i tuoi sogni una moneta (3^ classificata, Concorso Letterario “La notte dei senza dimora” di Roma,
2010);

Se adesso (2° classificato, II edizione del Premio di Poesia “Noi amiamo la montagna” della Biblioteca
Civica di Saonara, Padova, 2010);

Son profeta (3° premio, XXIV edizione del Concorso Nazionale di Poesia Maggio Pontelongano “Antico
Ottorino ed Elisa Benvegnù Ortu” di Pontelongo, Padova, 2010; 3^ classificata, II^ edizione del Concorso online “Myricae 2010”, 2010);

Io vado (3^ classificata, V^ edizione del Concorso “Invito alla poesia” di Trieste, 2012);
Un regalo da me (2° classificato, III edizione del Concorso di Poesia “…Ti lascio una poesia” di Padova,
2018).

POESIE

L’inizio del viaggio

Il mio viaggio principia
da una banchina deserta
di un binario abbandonato.
Gli occhi fissi al monitor,
solo eco di voci e rumori
oltre una porta chiusa.

Il mio viaggio inizia
quando tutto è compiuto
e reciso ogni pensiero quotidiano.
Viaggio in macro,
ingrandendo e penetrando
ciò che non si ascolta
in mezzo alla gente.

Viaggio senza allontanarmi,
mi isolo e mi circondo di me
e della mia anima raggiungo
quell’angolo più oscuro
dove ristagna un piccolo lago.
Quasi mi attardo beata
toccando queste mie lacrime.


Coriandoli di foglie

Quattro ombrelli rotti
abbandonati in un cestino
all’angolo della via
e negli occhi
migliaia di alberi abbattuti
sparsi come bastoncini di shangai.
Oggi c’è il sole, ma l’aria è fredda.
Pioggia di coriandoli di foglie
sui capelli scombinati dal vento
che mi frena la corsa in bici,
ma sono forte
e non mi scoraggia la lotta.
Ognuno ha la sua tempesta,
il suo dolore,
il suo tormento.


Se adesso

E’ perché ora mi sei negata,
se adesso ti rammento
dalle foto di un tempo lontano,
nelle tonalità sfumate
del giorno e delle stagioni,
quando inquieta di arrivare
risalivo contorti sentieri
rimuginando la tua bellezza.
E se adesso potessi parlarti,
la mia voce, ridotta a sussurro,
risuonerebbe qual grido straziato
che spaurite aquile
stana dagli anfratti
e genera l’eco impassibile
di una risposta impotente.
Ma se adesso riavessi i miei giovani anni,
non resterei certo qui seduta a sognare,
a stringere tra le mani foto sbiadite,
come un’innamorata
a cui è stato stracciato il cuore.


Un regalo da me

Scriverò su questo quaderno,
copertina in pelle col Mulino di Rembrandt,
gelosamente inviolato,
per i versi migliori serbato.
Scriverò perché, se ora parlo,
mio padre non ha voce
da dietro il vetro
della fotografia.
E non ha senso
la voce di mia madre
da dietro la nebbia
della malattia.
E anche tu poco mi ascolti,
si frappone la fretta,
il lavoro,
la distanza tra noi.
Prima che le parti si invertano,
prima che anche la mia voce
sia da te invano cercata,
scriverò per te, Figlia.
Ti racconterò di me e di te
e di quanto ti ho amata.
Non so tra quanti giri
di pale del mulino,
non so se il fiume
avrà trovato la foce,
ma tu mi riavrai e sarà meraviglia
e gioia nelle lacrime tue,
rileggendo la mia voce
di versi ricamata.
E sarà allora ancora più prezioso,
questo quaderno col Mulino di Rembrandt.
Sarà un regalo da me,
solo per te.


Il luogo dei poeti

Si dice di essere legati
al posto in cui si è nati
e di amare nel profondo
la propria terra.
Ma c’è un paese del mondo
che tutti sognano di raggiungere
e dove tutti vorrebbero abitare.
E’ lontano,
ma non irraggiungibile.
E’ caro alle nuvole,
ma lo avvolge un cielo sempre sereno.
Spuntate tra candidi marmi,
come per magia,
ha case a grappoli,
semplici, ma dai colori vivaci,
con l’uscio sempre aperto
e una finestra da cui sognare.
Là si vive respirando
la musica delle parole
e non si soffre
quando si è soli,
perché c’è sempre il sole.
Là si percepisce ogni cosa
con gli occhi dell’anima,
si è liberi di pensare
e felici di amare.
Vi si arriva con ali lievi di farfalla,
inseguendo la genesi dell’arcobaleno,
aggrappandosi alle lusinghe della fantasia
e percorrendo un tragitto
che non sta nelle mappe,
per sentieri irti e segreti.
Cercalo,
è il luogo dei poeti.